Puņ essere revocata la sentenza di condanna per omesso versamento iva in relazione alle modifiche introdotte dal D.lgs. 158/2015? Avv. Francesco Cotrufo

Puņ essere revocata la sentenza di condanna per omesso versamento iva in relazione alle modifiche introdotte dal D.lgs.  158/2015? Avv. Francesco Cotrufo

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19699/2018, si è occupata della revoca della sentenza di condanna per il reato di omesso versamento iva, a seguito dell’innalzamento della soglia di punibilità.

Secondo i Supremi Giudici, il giudice dell'esecuzione ha erroneamente rigettato l'istanza presentata dall'imputato, ritenendo che le modifiche introdotte dal d.lgs. n. 158 del 2015, pur incidendo su un elemento costitutivo del reato e pur rendendo le condotte contestate penalmente irrilevanti, non avrebbero comportato alcuna abolitio criminis, ma soltanto «un fenomeno di successione di leggi penali nel tempo, rispetto al quale trova applicazione la disciplina dell'art. 2, comma 4, cod. pen.». La retroattività della norma favorevole sarebbe, dunque, preclusa dall'intervenuta irrevocabilità delle sentenze di condanna.  

A tal proposito, la Suprema Corte ha già avuto occasione di ribadire che, quando l'abolitio criminis viene dedotta in sede esecutiva, al giudice è richiesta la valutazione in astratto della fattispecie oggetto della sentenza rispetto al nuovo assetto del sistema penale; ciò anche se la norma incriminatrice non sia stata interamente abrogata, ma sia stata riscritta con una riduzione del relativo ambito di operatività, come nel caso di specie.  

In tale ipotesi, il giudice dell'esecuzione, qualora non ritenga sufficiente l'analisi del capo di imputazione, può anche scendere nell'esame degli atti processuali per verificare ed accertare, attraverso di essi, la consistenza ed i contorni della condotta, senza però valutare di nuovo il fatto, mediante un giudizio di merito non consentito (ex multis, Sez. 3, 25 ottobre 2016, n. 5248; Sez. 6, 10 marzo 2003, n. 22539).  

Nel caso in esame, lo stesso giudice dell'esecuzione ha riconosciuto la circostanza che i versamenti omessi dall'imputato non superano la soglia di punibilità introdotta dalla modifica legislativa del 2015.  

Per i superiori motivi, l'ordinanza impugnata è stata annullata senza rinvio, perché, essendo pacifico che i fatti non sono più previsti dalla legge come reati, la Corte può direttamente procedere alla revoca delle relative sentenze di condanna.

 

Avv. Francesco Cotrufo, avvocato e commercialista del foro di Bari