L’istanza di rateizzazione non costituisce riconoscimento del debito. Nuova pronuncia della Cassazione. Avv. Francesco Cotrufo

L’istanza di rateizzazione non costituisce riconoscimento del debito. Nuova pronuncia della Cassazione. Avv. Francesco Cotrufo

L’istanza di rateizzazione non costituisce riconoscimento del debito. Nuova pronuncia della Cassazione. Avv. Francesco Cotrufo

 La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 13506-2018, si è occupata, nuovamente, del valore giuridico da attribuire all’istanza di rateizzazione. In particolare, la Corte, conformemente ai suoi precedenti, ha statuito che:

“premesso che l’atto di riconoscimento di debito per avere effetto interruttivo della prescrizione deve essere univoco e sorretto da specifica intenzione ricognitiva, dovendosi escludere tale effetto escludere quando abbia finalità diverse – ha ritenuto che tale valore non potesse nel caso attribuirsi alla richiesta di rateizzazione, valorizzando le dichiarazioni rese dal legale rappresentante della società — già valutate dal giudice di primo grado – a conferma di una diversa volontà da parte del debitore, confermata a pochi mesi di distanza dalla presentazione dell’istanza di trattazione del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado in cui si faceva anche valere l’intervenuta prescrizione. Pertanto, il primo motivo di ricorso dell’agente della riscossione è dunque inammissibile, in quanto valorizza solo la presentazione dell’istanza di rateizzazione ed il pagamento di alcune delle rate, senza confutare la motivazione della Corte che ha avuto riguardo alla volontà ivi espressa dalla parte, quale ricostruita anche in base al comportamento complessivo da questa tenuto, ritenuta non univocamente significativa della volontà ricognitiva.”

Avv. Francesco Cotrufo, avvocato e commercialista del foro di Bari