Versamenti sospetti del professionista sono ricavi in nero. Nuova pronuncia della Cassazione. Avv. Francesco Cotrufo

Versamenti sospetti del professionista sono ricavi in nero. Nuova pronuncia della Cassazione. Avv. Francesco Cotrufo

Versamenti sospetti del professionista sono ricavi in nero. Nuova pronuncia della Cassazione. Avv. Francesco Cotrufo

La Suprema Corte di cassazione,  con la sentenza n. 44562 del 05.10.2018 , ha statuito che in tema di accertamento, anche dopo l'entrata in vigore del decreto-legge n. 193 del 2016, convertito con modificazioni, dalla legge n. 225 del 2016, che ha eliminato, dal disposto dell'art. 32, comma 1, n. 2), del d.P. R. n. 600 del 1973, il riferimento ai compensi, resta invariata la presunzione legale posta dallo stesso art. 32, con riferimento ai versamenti effettuati su un conto corrente dal professionista o lavoratore autonomo, sicché questi è onerato di provare in modo analitico l'estraneità di tali movimenti ai fatti imponibili.

La base legale della presunzione per i versamenti è rappresentata, infatti, dal secondo periodo del comma 1 dell'art. 32 richiamato, che non opera alcuna distinzione fra le varie categorie di contribuenti e non è stato toccato né dalla sentenza della Corte costituzionale n. 228 del 2014 né dal decreto-legge n. 193 dei 2016.

Avv. Francesco Cotrufo, avvocato e commercialista del foro di Bari