Notifiche: il mittente deve provare il contenuto della raccomandata

Notifiche: il mittente deve provare il contenuto della raccomandata

Notifiche: il mittente deve provare il contenuto della raccomandata

Notifiche: il mittente deve provare il contenuto della raccomandata

 
 

Se il destinatario contesta la lettera, è chi spedisce che deve dimostrarne il contenuto.

 

A meno di un mese di distanza, la Cassazione è tornata sul tema delle raccomandate e delle notifiche. Evidentemente, l’Italia è piena di furbetti: il problema è lo stesso che avevamo affrontato, tempo fa, nell’articolo “Equitalia deve dimostrare l’esatto contenuto della cartella di pagamento” e avevamo poi risolto nell’articolo: “Come spedire una raccomandata senza busta”.

 

 

In buona sostanza: cosa c’è dentro la busta della raccomandata? Solo il mittente lo può sapere in anticipo. E quindi il destinatario, che voglia metterlo in difficoltà, può benissimo contestarne il contenuto, sostenendo, per esempio, che, in verità, c’era dell’altro o magari i fogli non erano completi. In questo modo, egli scarica la patata bollente sul mittente (sia esso un creditore, il fisco, un avvocato, ecc.) il quale, se vorrà dimostrare di aver correttamente spedito il documento, dovrà anche provare cosa vi era davvero dentro. Una prova impossibile? Ma procediamo con ordine.

 

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Autore

La Redazione di Laleggepertutti