Per la CTR Piemonte nullo l’avviso di accertamento esecutivo notificato tramite posta raccomandata. Avv.ti Iris Maria Ruggeri e Francesco Cotrufo

Per la CTR Piemonte nullo l’avviso di accertamento esecutivo notificato tramite posta raccomandata. Avv.ti Iris Maria Ruggeri e Francesco Cotrufo

Per la CTR Piemonte nullo l’avviso di accertamento esecutivo notificato tramite posta raccomandata.

Con sentenza n. 757/3/2019 depositata l’11 giugno, i Giudice d’appello Piemontesi hanno dichiarato nullo un avviso di accertamento esecutivo notificato tramite semplice raccomandata postale ritenendo che la proposizione del ricorso non esplichi alcun effetto sanante del vizio della notifica.

La contestazione operata dal ricorrente trovava fondamento sulla circostanza che, stante la funzione di titolo esecutivo tributario del nuovo avviso di accertamento, questo dovesse essere annullato perché notificato tramite semplice raccomandata postale senza l’intermediazione di un soggetto abilitato. Il collegio ha accolto la contestazione recependo la tesi difensiva prospettata operando la giusta distinzione tra atti impoesattivi primari ed atti impoesattivi secondari.

Quanto ai primi, l’art. 29, D.L. n. 78/2010, impone l’obbligo della notifica, dalla quale vengono fatti discendere gli effetti dell’atto quale titolo esecutivo tributario; diversamente, invece, per gli impoesattivi secondari è la stessa legge a prevedere che l’invio possa avvenire mediante raccomandata ordinaria. Tali atti, infatti, assolvendo una funzione di riliquidazione delle imposte dovute, non necessitano del rigore previsto per gli atti impoesattivi primari.

E, quanto a questi ultimi, nessuna efficacia sanante ex art. 156 c.p.c., potrà essere attribuita al ricorso introduttivo, poiché se è vero che nonostante il contestato vizio della notifica, il destinatario ha comunque acquisito conoscenza della pretesa a suo carico, altrettanto vero risulterà che stante il vizio del procedimento notificatorio, il titolo esecutivo tributario nasce viziato

Avv.ti Iris Maria Ruggeri e Francesco Cotrufo