Negli ultimi mesi il Governo sta lavorando a una nuova versione della cosiddetta rottamazione delle cartelle, una misura che consente ai contribuenti di regolarizzare i debiti fiscali con il Fisco in modo agevolato, evitando sanzioni e interessi di mora. Secondo le prime indiscrezioni, la misura dovrebbe riguardare tutti i carichi affidati alla riscossione entro il 31 dicembre 2023, anche quelli relativi a tributi locali (IMU, TARI, ecc.), ma in questo caso la decisione finale spetterà ai singoli Comuni, che potranno scegliere se aderire o meno all’iniziativa. Saranno esclusi, però, i contribuenti che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi, cioè coloro che non risultano neppure identificabili ai fini dell’imposizione. L’obiettivo è chiaro: aiutare chi è in difficoltà economica, non chi ha deliberatamente evaso. Il piano prevede un pagamento rateale fino a nove anni, con 108 rate mensili di uguale importo, e senza la cosiddetta “fee di ingresso” inizialmente ipotizzata. Un altro elemento importante riguarda i cosiddetti “decaduti” dalle precedenti rottamazioni (ad esempio la Rottamazione-ter o la Quater): anche loro potranno rientrare nel nuovo piano, purché riprendano a pagare regolarmente. Immaginiamo un contribuente che abbia un debito fiscale di 9.000 euro, comprensivo di imposte, interessi e sanzioni. verrebbero stralciate le sanzioni e gli interessi di mora, ad esempio 3.000 euro; resterebbero da pagare 6.000 euro, rateizzabili in 108 rate mensili da circa 55,50 euro ciascuna; se il contribuente non paga due rate (anche non consecutive), decade e deve versare il residuo intero, più le sanzioni originarie. Per un’impresa con un debito più consistente, ad esempio 120.000 euro, il piano in 108 rate comporterebbe una rata mensile di circa 1.110 euro, rendendo più sostenibile il pagamento nel lungo periodo. Siamo di fronte a quella che viene già chiamata rottamazione quinquies, cioè la quinta edizione delle sanatorie fiscali introdotte a partire dal 2016. Il nuovo piano non punta soltanto a “fare cassa”, ma anche a semplificare il sistema di riscossione e ridurre il contenzioso tributario. Il vero nodo resta la gestione complessiva della riscossione. La nuova rottamazione rappresenta un’opportunità importante per chi vuole chiudere i conti con il passato e tornare in regola con serenità. Chi potrà aderire
Come funzionerà
Resta ferma, tuttavia, una regola severa: la decadenza.
Chi salta due rate, anche non consecutive, perderà il beneficio e tornerà a dover pagare l’intero debito con sanzioni e interessi pieni.Esempio pratico
Con la nuova rottamazione:
Perché si parla di “rottamazione 5”
La misura dovrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio 2026, come strumento per alleggerire il cosiddetto magazzino fiscale — oggi stimato in oltre 1.270 miliardi di euro di crediti da riscuotere, di cui quasi la metà ritenuti di difficile recupero (perché riferiti a soggetti falliti, deceduti o nullatenenti).
L’obiettivo del Governo
Molti giudici, infatti, hanno evidenziato che la continua stratificazione di regole e sanatorie genera incertezza e interpretazioni discordanti.
Come ha sottolineato il presidente della Commissione ministeriale per la riscossione, è necessario “premiare i contribuenti che pagano sempre e semplificare la vita a chi vuole rimettersi in regola”.
Un sistema da ripensare
Oggi, le cartelle di piccolo importo vengono spesso recuperate più facilmente, mentre i grandi debitori — che rappresentano meno dello 0,1% del totale — concentrano quasi il 50% dell’intero ammontare dovuto.
Questo squilibrio rende necessario un ripensamento delle strategie di riscossione e una maggiore efficienza nell’accertamento, nella notifica e nell’esecuzione dei crediti fiscali.
In sintesi
Aspetto Descrizione Cartelle interessate Tutte quelle notificate entro il 31 dicembre 2023 Esclusi Chi non ha presentato dichiarazione dei redditi Durata del piano Fino a 9 anni (108 rate mensili uguali) Benefici Cancellazione di sanzioni e interessi di mora Decadenza Dopo due rate non pagate, anche non consecutive Tributi locali Decisione affidata ai Comuni Rientro dei decaduti Possibile per chi aveva perso le precedenti rottamazioni
Conclusione
Non si tratta di un condono, ma di una forma di rateizzazione agevolata, che consente di ripartire evitando le sanzioni più pesanti.
Chi intende aderire dovrà tuttavia pianificare con attenzione i propri flussi di cassa, perché anche un piccolo ritardo può compromettere tutto il beneficio.
