Falsa denuncia di smarrimento assegni e calunnia

Falsa denuncia di smarrimento assegni e calunnia

Falsa denuncia di smarrimento assegni e calunnia

Caso:

Tizio dopo aver consegnato un assegno tratto dal proprio libretto alla persona offesa, denunciava alle autorità lo smarrimento dell’intero carnet, al fine evidente di evitare l’incasso.

 

Cassazione Penale, Sez. VI, 27 gennaio 2016, n. 8045

"è pur vero che la denuncia di smarrimento di assegni non costituisce direttamente un’accusa concernente uno specifico reato che si assume essere stato commesso. Tuttavia, poiché sia integrato il delitto di calunnia, è sufficiente che il denunciante prospetti all’autorità giudiziaria fatti che – anche se non univocamente indicativi di una specifica fattispecie di reato, siano comunque tali da rendere ragionevolmente prevedibile l’apertura di un procedimento penale per un fatto procedibile d’ufficio a carico di una persona determinata. Integra dunque il delitto di calunnia la condotta che sia oggettivamente idonea a determinare l’avvio di un procedimento penale nei confronti di una persona che si sa innocente, non essendo invece necessario che i fatti rappresentati siano esposti secondo lo “schema tipico” di una precisa fattispecie penale, né, a maggior ragione, che i fatti esposti siano corredati da una qualificazione giuridica appropriata".